Le spese scolastiche, inclusa la mensa, rientrano nel mantenimento ordinario, in quanto relative “al normale standard di vita seguito dal minore fino al momento della crisi familiare, con eventuale possibilità di aumentare l'assegno di mantenimento precedentemente disposto per far fronte a tale esigenza”.
Lo ribadisce il Tribunale di Savona con la sentenza del 24.02.2022 della Sezione Unica civile, che conferma quanto chiarito ormai da tempo dal Protocollo in uso presso il nostro Foro bolognese, ma spesso ancora male inteso.
E’ quindi il genitore beneficiario dell’assegno di mantenimento ordinario per il figlio che dovrà fare fronte a tali spese, eventualmente chiedendo un aumento del contributo laddove necessario, senza che l’onerato debba provvedervi separatamente e pro quota in sede di ripartizione di spese straordinarie.
“Tutto ciò , ovviamente, basandosi sulla considerazione che la frequenza scolastica da parte del minore non è qualcosa di eccezionale ed imprevedibile ma, al contrario, di obbligatorio e fondamentale” e, come tale, non può rientrare nel concetto di straordinarietà della spesa.
Un punto fermo che deve essere ben illustrato ai clienti, indifferentemente dalla posizione in cui si trovino di beneficiari o onerati, perché possano avere chiari i propri diritti e la portata e sostenibilità delle reciproche richieste.
